Arte, cultura, tradizioni e storia

La storia di Nurri

l'area dove si trova Nurri era abitata già in epoca prenuragica. Dopo aver fatto parte del Giudicato ed essere stata conquistato dagli aragonesi, il paese è stato concesso come feudo fino al 1839. Oggi Nurri è rinomata per la gastronomia e per la lavorazione di legno e pietra

Nurri ha alle spalle una storia antichissima: la zona in cui sorge era abitata già in epoca prenuragica e nuragica, come dimostrano i numerosi reperti archeologici. Sull’origine del toponimo non c’è unanimità: secondo alcuni storici deriverebbe dal nome proprio Nurrius, secondo altri dal fatto che il nucleo originario di Nurri sorse attorno al Nuraghe Sardajara. Nei pressi era situata la fiorente città fenicia di Biora, che sopravvisse all’invasione romana ma venne distrutta dai Goti. 

Il paese attuale venne fondato nel VI secolo d.C. e durante il medioevo fece parte della curatoria di Siurgus, nel Giudicato di Cagliari. Nel 1258 passò sotto Pisa finendo poi, nel 1324, sotto il controllo degli aragonesi. Gli iberici concessero il paese come feudo a potenti famiglie locali come i Maza e i Tellez-Giron d'Alcantara, i quali tennero il potere fino al crollo del feudalesimo nel 1839. Nel 1877 il paese diede i natali a Giovanni Sanna, politico tra i fondatori del Partito Comunista Italiano.

L’economia del paese è stata basata per secoli sull’agricoltura e la pastorizia. La tradizione gastronomica di Nurri può vantare prodotti apprezzati come malloreddus, ravioli, fregule e formaggi pregiati. Altrettanto importante è il settore artigiano con la lavorazione del ferro, dei coltelli a serramanico, del legno e della pietra: Nurri era conosciuta già nell’antichità per la sapienza nella costruzione di macine dette mole sarde. 

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